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Spesso, quando iniziamo un lavoro su noi stessi, tendiamo a rifiutare i sentimenti negativi come la rabbia, l’odio, il rancore, e la frustrazione. Ci convinciamo che, per evolvere, dobbiamo allontanare questi sentimenti, fingendo di non provarli più. Questa negazione, però, può portarci a una forma di ipocrisia interiore: diciamo a noi stessi e agli altri che non proviamo più rancore, che siamo al di sopra dell’odio, mentre, fino a poco tempo fa, eravamo ancora intrappolati in quei sentimenti. Questa finta serenità, questa maschera di pace, può essere più distruttiva dell’odio stesso.
È comune, soprattutto tra coloro che intraprendono un lavoro su di sé, dichiarare di non provare più sentimenti negativi. Tuttavia, è importante riconoscere quando queste affermazioni sono solo una facciata, un modo per convincersi che si è superato qualcosa che, in realtà, non è stato ancora affrontato. È come dichiarare di aver perdonato qualcuno, mentre dentro di noi brucia ancora il desiderio di vendetta. Questa disconnessione tra ciò che diciamo e ciò che sentiamo veramente può bloccare la nostra evoluzione.
Allora, come possiamo davvero “sconfiggere” i sentimenti negativi? La risposta non sta nel reprimerli o nel fingere che non esistano, ma nel riconoscerli e accoglierli. Noi siamo qui come anime per sviluppare e raddoppiare i nostri talenti interiori: il perdono, la compassione, l’amore, la gioia e così via. Ma come possiamo veramente sviluppare queste qualità se non abbiamo mai provato il loro opposto? È solo attraverso l’esperienza dell’odio che possiamo realmente comprendere l’amore; solo attraverso il rancore possiamo abbracciare la compassione; solo dopo aver provato l’abbandono possiamo sviluppare la fede e il coraggio.
I sentimenti negativi, quindi, non sono nemici da combattere, ma porte che ci conducono a un livello superiore di consapevolezza e coscienza. Sono prove che la vita ci presenta per permetterci di sviluppare le qualità che vogliamo coltivare. Invece di respingerli, dobbiamo accettarli, amarli, e vedere il messaggio che portano con sé. Ogni disagio, ogni emozione negativa, ogni pensiero oscuro è lì per un motivo: è un portale attraverso il quale possiamo accedere a una maggiore comprensione di noi stessi e del mondo.
Questi sentimenti negativi non ci stanno inseguendo per distruggerci; al contrario, stanno cercando di consegnarci un messaggio meraviglioso. Scappare da loro significa perdere l’opportunità di crescita che contengono. Invece, dobbiamo fermarci, ascoltare, e permettere loro di guidarci verso una versione più autentica e illuminata di noi stessi. Solo così possiamo davvero superare i nostri limiti e trasformare l’odio, il rancore, e la frustrazione in amore, compassione, e pace interiore.
Il vero lavoro su di sé non consiste nel fingere di essere perfetti o privi di sentimenti negativi, ma nel riconoscere e trasformare queste emozioni in strumenti di crescita. La pace autentica non si raggiunge negando l’oscurità, ma integrandola e superandola. Solo accogliendo e amando ogni parte di noi stessi, possiamo veramente vivere una vita piena e realizzata.
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