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Quando ci troviamo di fronte a un attacco, la reazione istintiva spesso è quella di rispondere sullo stesso piano. Tuttavia, rispondere al male con il male non porta mai a una soluzione. Al contrario, alimenta l’energia negativa, prolungando il malessere sia per chi attacca sia per chi riceve. È importante capire che il male si nutre di malessere, e rispondere con aggressività o ostilità non fa altro che nutrire quella stessa energia distruttiva.
Quando una persona non sta bene con se stessa, tende a riversare il proprio malessere sugli altri. Questo si manifesta attraverso comportamenti negativi come trattare male, giudicare e far sentire gli altri incapaci. Chi attacca lo fa non tanto per la persona a cui rivolge l’aggressione, ma perché ha bisogno di sfogare il proprio dolore interiore. È come se il malessere fosse un’entità che vive e si nutre di altre emozioni negative.
Immagina questa entità come una creatura che si rafforza ogni volta che riceve una reazione di malessere. Quando rispondi allo stesso livello, aggiungi energia alla sua esistenza. Ogni parola carica di negatività, ogni gesto di ostilità, non fa altro che nutrire questo circolo vizioso, prolungando il malessere e danneggiando entrambi i soggetti coinvolti.
Rispondere con rabbia o aggressività a un attacco non fa altro che prolungare il conflitto e rafforzare l’energia negativa. È come bere un veleno non tuo, un veleno che corrode dall’interno e che ti danneggia lentamente. Invece di cercare la pace e la comprensione, scegliendo di reagire sullo stesso piano si rimane intrappolati in un ciclo di sofferenza reciproca.
La soluzione è semplice, ma richiede disciplina e consapevolezza: non nutrire il malessere altrui. Se qualcuno ti attacca o ti tratta male, resisti all’impulso di reagire allo stesso modo. Osserva il malessere che ti viene lanciato contro come qualcosa di esterno a te, qualcosa che non ti appartiene. Più smetti di nutrirlo con reazioni negative, più quell’energia negativa si indebolisce e alla fine si sgretola da sola.
Rispondere con calma, empatia e comprensione è la chiave per interrompere questo circolo. Non significa accettare o giustificare il comportamento negativo dell’altro, ma scegliere di non permettere che la negatività prenda piede dentro di te. Non alimentare l’entità che si nutre di malessere; lascia che si indebolisca e sparisca, semplicemente non fornendole più il carburante necessario.
Quando scegli di non rispondere al male con il male, interrompi il ciclo della negatività. Il malessere che ti viene riversato contro non può più crescere senza il tuo contributo. Scegliendo di non alimentare la negatività, non solo proteggi te stesso dall’energia distruttiva, ma permetti anche alla pace e alla comprensione di emergere, sia dentro di te sia nelle tue relazioni con gli altri.
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